CONTRITE + LAST MINUTE TO JAFFNA + NED – TORINO 24/01/06 @ SoundFactory
HARDCORE NEVER DIE
È quello che pensavo durante il live set dei Contrite,e non solo perché l’HC è sempre fuori e sopra le mode, riuscendo così a non vacillare o perdere credibilità come sta accadendo per il metal, ma perché è sempre genuino in tutte le sue forme: che sia old school, che sia noise, emo, o pervaso di elettronica, suona sempre genuino e mai di progetto artefatto. Ma soprattutto perché è in grado di unire in tempo zero quattro ragazzi in una cantina con una voglia pazzesca di fare bordello e spaccare il culo al mondo. Ecco perché non morirà mai, ecco perché morto un gruppo ce ne sono già tre che stanno per abbandonare i garage e violare CSO o qualunque posto gli permetta di collegare un jack all’ampli. Ed è proprio quello che è accaduto stasera: concerto d’addio dei Contrite e ulteriore occasione per il sottoscritto di apprezzare i LMTJ.
Sarò sincero, il nome Contrite non mi diceva niente, ma non le facce dei suoi componenti, incrociate spesso e volentieri sotto molti palchi ed altrettanti locali torinesi. Dopo tre anni insieme decidono di mollare facendolo nel modo migliore, tra amici caldi e commossi. Il loro è hc classico, furioso, immediato e dal grande impatto. Basso chitarra batteria e un singer che sputa veleno, trascinando e coinvolgendo i presenti
Alcune cover, molti pezzi propri, poche cappelle e tanta andrenalina, pathos crescente fino all’ abbraccio finale in cui i tre in piedi rovinano su batteria e batterista. Saluto teatrale e addio…..anche se non ci spero. Stasera infatti hanno dimostrato che la voglia di stare insieme è ancora tanta, come le cose che hanno da dare ed insegnare.
Qualche minuto di attesa e i LMTJ sono pronti, ma non i presenti a quanto pare, tecnico del suono compreso, che sale e scende dal palco per spostare microfoni e ampli….forse sono l’unico a sapere che, in realtà, i LMTJ hanno già iniziato e che quei suoni prolungati, i fischi e le distorsioni non sono dovuti a collegamenti difettosi o alla preparazione e accordatura degli strumenti, ma è l’ intro cheto e piacevolmente fastidioso di un qualcosa che ci sta per colpire, come l’onda d’ urto che precede un’ esplosione o il ritiro delle acque prima di uno tsunami: chi lo sa si prepara, tutti gli altri saranno spazzati via senza nemmeno il tempo di chiedersi un “che cazzo sta succedendo!”.
Ora lo so e non mi fottono più, rido degli incosapevoli e mi preparo spostando il baricentro in avanti e spalancando i timpani. Però un momento, non fraintendetemi: non aspettatevi il solito intro claustrofobico che sfocia poi in un attacco furioso e iperveloce, perchè qui di velocità ce n’ è ben poca, e tanto meglio. E’ sempre difficile descrivere suoni e sensazioni, a maggior ragione in questo caso, in cui la forma canzone è stravolta, o meglio, non esiste. Giusto per farvi capire, potrei inserirli come giusta via di mezzo tra i “commerciali” Cult of Luna e gli estremi Sunn))), anche se nel precedente live mi ricordarono parecchio Fantomas e Dillinger Escape Plane, vuoi anche per il folletto, oggi assente, addetto al tastierino Bontempi che tanto richiamava gli epilettici attacchi pattoniani. Oppure potrei citare i “tecnicismi” del caprino chitarrista che, accordatore digitale sott’occhio, cala e alza di tono un po’ tutte le corde a disposizione, mentre il basso picchia e rulleggia, l’ altra chitarra spacca, il batterista colpisce le pelli a random, il singer va di growl e il mio neurone superstite va del culo.
Ma in fondo basterebbe dire che i LMTJ non sono da ascoltare, sono da PROVARE come ESPERIENZA ma occhio: prendeteli solo a piccole dosi, ogni tanto, come uno stupefacente particolarmente buono o la donna del vicino particolarmente bbona…ogni tanto, quando capita, giusto per non incappare in spiacevoli controindicazioni.
Menzione ad honorem x i francesi Ned che attaccheranno poco dopo. Ho giusto il tempo di scambiare due chiacchiere con uno di loro, barattare i reciproci stickers e fuggire a casa, col cervello piacevolmente in pappa.
http://www.noizeitalia.com/contrite-torino-soundfactory-2412006/