Last Minute to Jaffna Promo 2006
Il gruppo torinese in questione, alle prese con il suo primo promo, colpisce (e pesantemente) per la qualità della registrazione, interamente fatta in casa (l’unica cosa che non risalta appieno è la sezione ritmica ma il risultato è comunque stupefacente) e per il carisma che hanno impresso nei 23 minuti di questa opera.
“Down”, il titolo della prima di due tracce, è un inquieto animale feroce ferito: il lento incedere iniziale, quasi Neurosis, è la furia che prova nell’essere stato colpito, l’urlo rappresenta la ferita, la causa stessa che gli ha provocato dolore. Il seguente, introspettivo e di chiara ispirazione isisiana periodo “Oceanic”, spezza il ritmo con intelligenza, quasi che l’animle stordito, ricordi a sé stesso cosa è stato per darsi forza e fuggire al sicuro, lontano da altre eventuali minacce. Ma è braccato senza scampo e per placare il desiderio di non sentirsi alla mercè di predatori più forti di lui, si lancia da un precipizio: il finale è l’eco della sua caduta, di tutti i suoi tormenti: assolutamente spettacolare e di forte impatto.
“Heating the Blood” invece è la scena di un omicidio: l’intro Tooliano è la pianificazione del folle gesto che sfocerà inevitabilmente nel divenire incontrovertibile realtà: Di nuovo i Neurosis, il marcato Riff, serrato è il continuo pugnalare, il growl, la rappresentazione della follia a capo dell’insano gesto. Poi di colpo la scena cambia, gli occhi sono diventati quelli della vittima, l’apertura melodica, epica nel suo mood, è la vita che sfugge dal corpo, e osserva il carnefice con occhi di incredulità. Poi stop. Si ritorna all’assassino con il rumure Drone tipico dei SunnO))). È il punto di non ritorno, il senso di colpa e lo stordimento provato da chi si è accorto di aver compiuto un atto orribile per il quale non può trovare rimedio. Lentamente la chitarra ritorna alle sue vibrazioni, e i fantasmi della pazzia cominciano ad annidarsi nella mente di chi ha ancora forza all’interno del suo corpo: cosa potrebbero essere se non i tormenti nella mente malata di un killer quelle voci spaventose alla fine del brano? Ancora una ripartenza, l’ultima. Con la mente annientata dagli incubi ora è arrivato il momento di fuggire. Prestategli un’ascolto e non perdeteli d’occhio.
Sephirot
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