Live Report: NOfest! (Prima parte)
Verso la fine di giugno, presso lo Spazio211, ha avuto luogo la quinta edizione del NOfest!, una delle roccaforti della scena underground (piemontese e non), un punto d’incontro, di ricerca e di scoperta musicale per un pubblico espressamente invitato a immergersi in “suoni gridati o sussurrati, suonati o strimpellati, ritmi improbabili, canzoni inconfessabili e nuove o vecchie passioni, suoni indigesti e inauditi per uscire dai soliti giri, per andare fuori giri”.
Questo non-festival pertanto costituisce un presidio di resistenza in una città, Torino, dove i finanziamenti ad eventi culturali vengono ridotti in favore, ad esempio, di discutibili flash mob pseudo-gastronomici o dove centri sociali attivi da ventiquattro anni rischiano di punto in bianco di essere chiusi. Ogni gruppo esibitosi sul palco ha più o meno apertamente tentato di innescare una reazione, impegnandosi in quella che è una continua lotta per la salvaguardia del micro-universo musicale italiano e piemontese.
Primi fra tutti i Fasti, un gruppo locale nato nel 2008 (dopo la chiusura del progetto D.I.Y. Seminole) e celebre per il suo polemico cantautorato. Il loro live si apre infatti con la voce di Rocco Brancucci che denuncia la presenza di “uomini grigi con i caschi blu” disposti a demolire storiche case occupate pur di far posto a supermercati. Seguono canzoni con riff melodici al basso e alla chitarra, sulla scia dei quali si può collocare Bianco con il suo ultimo romantico album “Storie dal Futuro”, o il pop leggero e rumoroso degli X-Marillas (nati dalla fusione di X-Mary e Camillas).
Piacevole anche l’esibizione di Paolo Spaccamonti, che, chino sulla chitarra, si abbandona in lunghi e intensi monologhi strumentali.
Di carattere più chiassoso è invece il beatbox sperimentale di Johnny Mox, accompagnato dalle folli percussioni dei Moxters Of The Universe.Meritano uno scroscio di applausi i Movie Star Junkies, noti per quel che il loro amato Blake definirebbe “divampante fulgore” garage-punk/blues, mentre i Dogs for Breakfast dominano il palco con l’hardcore metal del loro ultimo album “The Sun Left These Places”.
I Last Minute To Jaffna riproducono invece le atmosfere sospese, sinistre, riflessive del loro album “Volume I”. Queste fungono non solo da apertura al NOfest!, ma anche all’elettronica esoterica di ( r ) Feat. Lo Dev Alm, ovvero Fabrizio Modonese Palumbo e Daniele Pagliero.
Un altro duo è quello degli Space Aliens From Outer Space che, con indosso tuniche da stregone metallizzate, sottopongono l’uditorio a raggi psichedelici-elettronici. È un incontro ravvicinato allucinante, segnato dall’experimental dei sintetizzatori.
Impeccabile il live di Bologna Violenta aka Nicola Manzan, che non a caso esibisce una maglia di Igorrr. Posseduto dal demonio o invasato dalle muse, si immerge in sperimentazioni metal-grindcore senza rinunciare a una certa dose di nonsenso e ironia; infatti, dopo aver suonato un brano del suo ultimo disco “Utopie e piccole soddisfazioni”, proclama “Questo era tipo Skrillex”.
È una marcia di trionfo aggressiva, pesante, cupa quella dei Lento, che per via della pioggia suonano su un NOpalco! arrangiato all’interno dello Spazio 211.
DeLo
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