Last Minute To Jaffna – Volume I (Concubine/Swarm Of Nails/Hypershape/Consouling Sounds, 2008)
Avevamo incontrato i cinque torinesi (recentemente ridottisi a quartetto) sulla compilation Clouds From The Earth, segnalandoli nel gruppo dei migliori; con l’esordio sulla lunga distanza Volume I (titolo splendidamente sabbathiano) confermano sostanzialmente quanto di buono avevamo notato, permettendoci di approfondire la materia attraverso i tre quarti d’ora di quest’album. Sempre in quella recensione notavamo come buona parte dei gruppi del giro post-core prendano le mosse daiNeurosis e dal suono da loro codificato. Nel caso dei Last Minute To Jaffna il punto di partenza potrebbe essere rappresentato da A Sun That Never Sets, con le sue lunghe stratificazioni semiacustiche e le schitarrate noise; ma è un’analogia più che altro strutturale, perché il gruppo non segue calligraficamente il modello, evitando gli abusati giri “alla Neurosis” e le improvvise impennate di rumore, preferendo far crescere gradualmente la tensione, mantenendo anche nei momenti più rumorosi un certo controllo della materia sonora. A lasciare il segno, più della pesantezza comunque presente, è l’equilibrio fra le asciutte parti doom-folk, dove la ruvida voce di Valerio Damiano dà il meglio di sé e i momenti più furiosi. L’impressione è quello di un gruppo che anziché essersi comprato a scatola chiusa il “pacchetto post-core” abbia sperimentato l’hardcore più pesante (quello che idealmente parte dai Cro-Mags e passand oper gliIntegrity, arriva ai Botch), servendosene per sviluppare il proprio stile verso percorsi poco battuti; l’influenza è evidente in certe sonorità e nell’asciuttezza della scrittura. Non si può ancora parlare di marcata originalità, ma la strada è decisamente promettente.
Emiliano Zanotti