Intervista a Last Minute To Jaffna
Una band relativamente nuova, ma composta da musicisti esperti, si sta ritagliando uno spazio di tutto rispetto nel vivace underground torinese: i Last Minute To Jaffna. Autori per ora di un promo molto valido, hanno stuzzicato la nostra curiosità, ragion per cui abbiamo deciso di intervistarli. Rispondono Dano e Valerio.
Ciao gente. Il vostro “Promo 2006” contiene solo due canzoni, ma ambedue gli episodi risultano estremamente convincenti. Come mai avete scelto proprio questi due brani? In particolare, perchè riproporre “Dawn” che era già uscita nella compilation “Desert Sounds Vol.2”?
Dano: La scelta è stata determinata dal fatto che al momento di registrare avevamo solo quei due pezzi pronti. “Dawn” è finita su “Desert Sounds” parallelamente all’uscita del promo; partecipare a “Desert Sounds” ci sembrava un’ottima occasione per farci conoscere in giro, e il fatto di essere piaciuti ai ragazzi di Perkele.it ci rende davvero felici e orgogliosi: alla compilation partecipano diverse delle migliori bands italiane in ambito psych/stoner/doom.
I musicisti che compongono i Last Minute To Jaffna hanno alle spalle background musicali diversi e suonano, o hanno suonato, in gruppi molto diversi fra di loro. Pensi che tutte queste influenze siano avvertibili in qualche modo nel suono dei Last Minute To Jaffna? E, se sì, in che misura?
Dano: A livello musicale credo che solo i Rebels Of The Neon God, e in parte anche gli A Sight For Sore Eyes, abbiano dei legami con i Last Minute To Jaffna. Onestamente a non credo che quello che facciamo c’entri qualcosa con quello che facevano GPL, Replica, Noob e Sin-Done. In generale l’identità del gruppo mi sembra abbastanza precisa, soprattutto tenendo conto del fatto che nonostante ci siano stati alcuni cambiamenti nella line up la band non ha cambiato direzione.
Valerio: Sante parole!
Tra l’altro, come è nato il nome della band? E com’è nata l’idea di formare questa band?
Dano: L’idea del gruppo è nata da me e Marco, che ci siamo conosciuti quando si era chiusa l’avventura coi nostri precedenti gruppi. Nel giro di un paio di mesi si sono aggiunti gli altri e quando siamo arrivati alla formazione a sei la direzione musicale che avremmo seguito era ben delineata. Il nome invece deriva dallo tsunami che ha sconvolto l’Oceano Indiano alla fine del 2004: Jaffna è una città dello Sri Lanka che è stata devastata dall’onda. Volevamo un nome che evocasse la forza della natura e la profondità dell’oceano, e Last Minute To Jaffna suonava decisamente bene.
La vostra intensa attività live sta facendo circolare propotentemente il vostro nome tra gli appassionati di underground e gli addetti ai lavori. Quali reazioni sta suscitando la vostra musica, dal vostro punto di vista? E come reagisce il pubblico ai vostri concerti?
Dano: In generale devo dire che l’accoglienza quando suoniamo dal vivo è buona. Ci sono stati alti e bassi com’è giusto che sia, ma la media è senz’altro positiva. Certamente quello che facciamo è ostico a chi non è abituato al genere, ma sinceramente questo problema ci tocca relativamente: noi fondamentalmente facciamo pezzi per noi stessi, non perchè piacciano agli altri. In ogni caso in ogni concerto cerchiamo di fondere la componente atmosferica/emozionale della nostra musica alla fisicità propria dei concerti hardcore, e la cosa viene apprezzata. O quantomeno non lascia indifferente chi ci viene a vedere.
Con questo promo quali obiettivi vi siete posti? Avete già programmato l’uscita di un full-length?
Dano: L’obiettivo principale era da un lato quello di farci conoscere in giro, dall’altro quello di avere materiale utile per procurarci delle date. Per questo motivo abbiamo scelto di rendere i pezzi scaricabili gratuitamente dal nostro sito, quello che veramente ci interessa è che si sparga la voce. Al full length ci stiamo lavorando, alcune etichette si sono interessate al nostro materiale. In ogni caso l’idea è di finire al più presto altri pezzi in modo da poter registrare per l’inizio dell’autunno una preproduzione che ci permetta di trovare un’etichetta disposta a far uscire il disco.
Di cosa trattano i vostri testi? E’ importante la dimensione testuale per il vostro gruppo?
Valerio: I testi nascono da ispirazioni musicali e suggestioni emozionali del momento. Diciamo che parafrasando qualcuno che era un Classico già in vita , “noi non suoniamo, ma siamo suonati”! Per questo c’è una convergenza tra le suggestioni che possono offrire i testi e quelle musicali. Sostanzialmente nei testi sono espresse sotto forma metafore le condizioni fisiche, psichiche ed ambientali alle quali capita di sottoporci durante l’arco della nostra vita. Così la voglia di ricominciare diventa un drago portatore di saggezza e distruzione che sorge all’alba, così come la sensazione di impotenza si trasforma in un letargo dove nella fase terminale iniziamo a riscaldare il sangue.
Come nascono le vostre canzoni? Chi sono i compositori principali? Siete molto severi nella selezione dei riff, o lasciate che sia l’ispirazione a dominare? Personalmente, ritengo che la seconda ipotesi sia più probabile, data la naturalezza con le quali si sviluppano le vostre composizioni.
Dano: Le canzoni nascono da lunghe jam session in sala prove. Di solito io o Marco arriviamo con dei riff e proviamo a svilupparli tutti assieme. I pezzi nascono quindi dalle chitarre, però è importante il fatto che la scelta dei riff e il lavoro di arrangiamento coinvolga tutta la band. Diciamo che selezioniamo il frutto dell’ispirazione.
Seguo da molto tempo, con attenzione, l’underground musicale torinese, ed ho notato con piacere che la qualità media dei gruppi è migliorata tantissimo. Ci sono un sacco di gruppi interessanti. Secondo voi, quali di questi sono i più meritevoli, e quali le nuove promesse? Con quali di questi gruppi è stato più interessante condividere il palco?
Dano: Quello che tu dici mi fa molto piacere, non solo perchè ci viviamo in mezzo, ma soprattutto perchè nella scena di Torino abbiamo molti amici ed è bello vedere che le altre band vengano apprezzate. Torino è piena di buoni gruppi, in un po’ tutti i generi. Io apprezzo tanto gruppi come No Conventional Sound e Overock quanto i Lama Tematica, anche se quello che fanno dista anni luce da quello che facciamo noi. Tra quelle con cui abbiamo suonato senza dubbio mi piacciono molto Sky Turned Red, Mainline, Oscura Striscia Nera, Ophydian e infine i Congruence Of Motion (anche se in realtà sono di Fossano).
Due parole sulla Breed Agency, agenzia che fa capo ad uno dei membri del gruppo. Com’è nata questa agenzia e quali sono i suoi scopi?
Dano: Bè innanzitutto ci tengo a precisare che Breed Agency non fa capo a me, o meglio, non solamente a me: siamo cinque persone che un paio di anni fa hanno deciso di lavorare sotto un nome comune per promuovere le nostre rispettive bands, visto che il presentarsi come agenzia apre molte di quelle porte che presentandosi come singola band rimarrebbero chiuse, che si tratti di chiedere una data a un locale piuttosto che un’intervista a una webzine. Col passare del tempo, si è trasformata in una vera e propria agenzia di management e promozione, seppur molto piccola, ed altre band sono entrate nel roster.
Questa breve intervista è terminata. A voi le ultime parole.
Dano: Grazie mille a te e Shapeless Zine dello spazio concesso, e a tutti quelli che hanno letto fin qua. A chi fosse rimasto incuriosito, raccomando di visitare il nostro sito e scaricarsi i pezzi.
Hellvis, shapeless.it