Lair Of The Minotaur – Capricorns + Last Minute To Jaffna
Serata ricca mi ci ficco. È stata certamente questa l’aspettativa che ha animato coloro i quali si sono recati al Taurus di Cirie’, cittadina non lontana da Torino (e neppure dall’aeroporto di Caselle, se qualcuno volesse arrivare in aereo…) per assistere all’esibizione di ben quattro formazioni, raggruppate sotto la dicitura di ‘Doom Noise Total Night! Festival’, ma che poi hanno evidenziato, il che gia’ era noto agli ‘iniziati’…, differenze sostanziali. In apertura si sono esibiti i Dead Elephant, che hanno dato vita a un set positivo, ma che non ha consentito loro di far emergere appieno tutte le capacita’ di narrazione sonora, tra post hardcore e noise rock impastato, che possiedono e che hanno palesato nei lavori sinora pubblicati. Sono portatori di buone idee musicali e credo che sia per loro giunto il momento di puntare a fare il salto di qualita’, correndo i rischi del caso, ma cercando di emergere come meritano. A seguire e’ stato il turno di Last Minute To Jaffna, che pur partendo da soluzioni strumentali/vocali di pregevole fattura, ma ancora un po’ prevedibili (chiari i riferimenti alla scuola di Breach e, in parte, Cult Of Luna), hanno pero’ offerto una prestazione impeccabile e compatta. Sovvertendo l’ordine di apparizione previsto veniamo poi travolti da quella furia devastatrice di multiforme origine metallica, che risponde al nome di Lair Of The Minotaur. Tre dischi alle spalle (e un quarto, sempre su Southern Lord, che verra’ registrato il prossimo ottobre) con cui hanno dimostrato il proprio valore e che viene ribadito in maniera inconfutabile; thrash, death, black, sludge e doom mescolati e alternati con ferocia assassina e con un nume tutelare, che risponde al nome di Celtic Frost, a fungere da mentore sempiterno. Pensate a una forma piu’ subdola e malevola dei Mastodon e capirete cio’ di cui sto parlando. Da buoni ultimi e’ stato il turno dei Capricorns, che su disco sono un’ottima band di post metal/rock alternato a doom psichedelico, ma che dal vivo si trasformano in una belva assetata di sangue, dove la suddetta materia risulta ulteriormente appesantita e dove le parti di crescendo strumentale vengono eseguite, al pari delle successive esplosioni, con una determinazione quasi al limite del crust. Spaventosi. Da annotare come l’intero concerto della formazione britannica sia stato dedicato alla polizia di frontiera italiana..
Roberto Michieletto