LAST MINUTE TO JAFFNA – INTERVISTA
In procinto di girare la penisola per far conoscere in ogni angolo il loro debut album Volume 1, Sephi si è fatto una chiacchierata col chitarrista Dano dei Torinesi Last Minute to Jaffna. Ne escono impressioni, curiosità e tanto altro..
Dano i Last Minute to Jaffna sono la prima band meritevole di essere nominata per ben due volte come nostra BOTM, evento unico in otto anni di Noize: qualcosa vorrà pure significare? io dico dedizione e impegno, tu invece?
Io penso che sia stato più una casualità che altro, nel senso che di ottime bands che lavorano con impegno e dedizione ce ne sono tantissime; prima o poi doveva capitare a qualcuno ed è capitato a noi. La cosa ci fa molto piacere, ma credo che capiterà presto anche ad altre bands.
Spiegaci la gestazione dietro alla realizzazione del vostro primo full: come e in quanto tempo avete strutturato, registrato e mixato il vostro lavoro?
I pezzi sono stati composti nell’arco di un anno: due risalgono all’autunno 2006, uno alla primavera 2007 e uno è stato ultimato nell’autunno successivo, poche settimane prima di registrare il disco. Chapter VIII merita un discorso a sè: abbiamo deciso di registrarla e inserirla sul disco mentre eravamo in postproduzione. Dal vivo Valerio già faceva intermezzi ambient con chitarra ed effetti, così abbiamo pensato che sarebbe stato bello avere un momento di pausa in mezzo al disco per dargli respiro e far rifiatare l’ascoltatore. Detto questo, il processo di registrazione e mixaggio è stato relativamente veloce e indolore, abbiamo registrato tutto in una settimana nel dicembre 2007 e mixato in quattro giorni nel gennaio 2008. A marzo avevamo il master, e per le classiche lungaggini di percorso il disco è uscito a settembre.
Qual’ è il progetto relativo a Volume 1? titolo e nomenclatura di ogni traccia sono esemplificativi in tal senso.
Non c’è un concept preciso dietro al disco, ma volevamo che passasse come album nel vero senso della parola, come un qualcosa di organico, non come una semplice raccolta di pezzi. Di qua la scelta di chiamarli come fossero i capitoli di uno stesso libro, del nostro primo volume.
La vostra formazione è spesso cambiata nel corso degli anni, anche recentemente, subito dopo aver ultimato il disco vero?
Si, il cambio di line-up è decisamente il nostro sport preferito! Diciamo che non è facile riuscire a star dietro agli impegni di un gruppo e a farli collimare col resto delle proprie cose, quindi capita che qualcuno preferisca concentrarsi su altro. L’impegno è serio e quindi è importante remare tutti nella stessa direzione: siamo tutti attorno ai fatidici trent’anni e il tempo dei cazzeggiamenti è finito da un pezzo.. ormai sono circa sei mesi che proviamo in questa formazione e devo dire che stiamo trovando la nostra dimensione.
Dano che riscontri avete avuti all’estero dopo l’uscita del disco? ci sono stati diversi pareri anche lontano la nostra penisola?
Per ora i riscontri sono decisamente positivi, e ci fa molto piacere. Vuoi per le distribuzioni “ufficiali”, vuoi per il peer to peer (che, guardiamo in faccia la realtà, per gruppi come noi è più d’aiuto che altro) stanno arrivando buoni riscontri da ogni parte d’Europa e dagli States. Ora sta a noi battere il ferro finchè è caldo, speriamo tra estate e autunno di fare un po’ di date fuori dall’Italia.
Parlando delle sonorità dei vostri pezzi ho notato una certa vena ambient aleggiare su tutte le vostre composizioni, elemento sempre presente ma mai in maniera invasiva. Pensi che le prossime vostre canzoni possano svilupparsi ulteriormente in questa direzione?
Sinceramente direi di no, o per lo meno non nel senso comunemente associato alla parola ambient. I pezzi nuovi su cui stiamo lavorando da un anno a questa parte sono probabilmente più atmosferici rispetto al passato, ma non credo proprio di poterli definire ambient. Diciamo che c’è meno noise e più psichedelia.
Dano raccontaci dei deal con le piccole label che hanno portato a questa cooperazione a tre per la produzione del vostro debut album: come si sono succeduti i contatti e come siete arrivati a questa soluzione?
Fondamentalmente volevamo che il disco fosse promosso e distribuito fuori dall’Italia. Non per esterofilia itali(di)ota ma, semplicemente perchè è normale per un gruppo cercare di uscire dal proprio orticello e confrontarsi con realtà più grosse. Abbiamo contattato diverse etichette che sentivamo vicine a noi e alla fine siamo riusciti a chiudere l’accordo con Concubine, Hypershape, ConSouling e Swarm Of Nails.
Avete pianificato un tour promozionale nel breve periodo?
Non un tour vero e proprio, ma stiamo suonando parecchio in giro in questi mesi. Stiamo cercando di organizzare delle serie di date all’estero per i prossimi mesi, come dicevo prima per noi è molto importante avere la possibilità di uscire dall’Italia; le poche volte che l’abbiamo fatto abbiamo avuto riscontri decisamente positivi, quindi ora vogliamo provare a fare qualcosa di più sostanzioso.
A proposito di live, ne avrai vissute mille di situazioni particolari, perché non ci racconti aneddoti o episodi particolari che ti hanno visto protagonista in questi anni da musicista (con i Last minute oppure con altri gruppi)?
Ce ne sarebbero tantissimi, troppi da raccontare in questa sede. Quando suoni in giro conosci i personaggi più assurdi e ti cacci nelle situazioni più improbabili.. è il bello della diretta no?
Quali sono invece i momenti migliori che conserverai per sempre dentro di te parlando invece del percorso dei Last Minute to Jaffna che ti ha visto sempre protagonista?
Sinceramente penso e spero sempre che i momenti migliori siano ancora da venire, se no penso che appenderei la chitarra a un chiodo e mi dedicherei ad altro. Al di là di tutto la cosa per cui sono più grato alla musica è stata l’avermi fatto conoscere tante persone in gamba, con le quali nel tempo è nata un’amicizia vera, persone che altrimenti non avrei avuto modo di conoscere.
Dano cosa stai ascoltando recentemente?
Il nuovo disco degli Isis, è meraviglioso. Poi in questo periodo sto anche riascoltando parecchio i Cave In..
Che mi dici invece del panorama musicale italiano? lo valuteresti morto oppure vivo e vegeto?
Guarda, da un lato sembra che finalmente anche in Italia spuntino gruppi come funghi (ed era ora!); dall’altra parte è anche vero che pubblico e spazi sono sempre meno. Detto questo chi ha qualcosa da dire tiene duro e tira avanti. Per quanto riguarda i generi un po’ più sperimentali, negli ultimi anni diverse bands hanno fatto grandi cose (pensa solo a quanti dischi fichissimi sono usciti in Italia nell’ultimo anno!), sputando sangue e sudando le classiche sette camicie.. tant’è che all’estero si comincia a parlare di “New Wave Of Italian Psychedelic Music” e questo non può che farmi un immenso piacere. Anche se credo sia azzardato fare paragoni coi i gruppi degli anni 70, è il segnale che tanti sbattimenti e tanti sacrifici non sono stati fatti a vuoto. Spero proprio che un po’ di gruppi riescano a togliersi delle belle soddisfazioni!
Se dovessi presentare i Last minute to Jaffna ad una persona che non li ha mai ascoltati come lo faresti? hai campo libero, io ti saluto e spero di vedervi dal vivo presto.
Questa è una domanda che odio, perchè è veramente difficile descrivere la musica con le parole, specie quando sei parte in causa.. Mi piace pensare ai LMTJ come a un gruppo che fa musica di opposti, con pieni e vuoti, con atmosfere eteree e atmosfere grevi, con muri di suono e sussurri impercettibili.
Grazie a te e Noize per lo spazio concessoci, e grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere fin qua. Se quanto letto vi ha incuriosito fate un giro su lastminutetojaffna.com per vedere i prossimi concerti e tutto il resto.
Cristian Chianese
http://www.noizeitalia.com/last-minute-to-jaffna-intervista/